la mattinata di oggi ci dice che è in atto un repricing delle aspettative di crescita. il movimento del bund che a mio parere è piu significativo di quello degli stocks (anche percè accompagnato da volumi molto piu alti), ci dice che la crescita non è cosi asfittica come atteso quindi che tassi cosi bassi non hanno molto senso ora, visto che il rally è partito con una svolta a U della fed , diventata molto dovish a metà dicembre, (e i mercati che hanno rellato di brutto da allora), se la FED dovsse riaggiustare un po il tiro, sarebbe l occasione per i mercati di correggere il rally Sono discorsi ancora forse prematuri, ma mi aspetto che certi ragionamenti prendano piede, dato che è il comportamento delle banche centrali , molto market oriented, che condiziona indici e bonds ormai. riprendo un paragone che avevo fatto già a dicembre: l economia non è in un sentiero stabile di crescita stile goldilocks del 2017 (praticamente volatilità nulla, azionari in costante salita con minime escursioni di prezzo). Siamo ad un momento in cui possono esserci degli aggiustamenti, e gli aggiustamenti equivalgono a entrare in curva. La curva è piu difficile da gestire rispetto al rettilineo dell autostrada GOldilocks : si puo stringere troppo o allargare troppo la sterzata. A ott-nov 2018 la FED aveva stretto troppo la curva, ha corretto la traiettoria a metà dicembre ma potrebbe aver allargato troppo. Gli indici e i bonds reagiscono amplificando queste correzioni di rotta, e diventano ovviamente piu vulnerabilii a tine tuning sbagliati (chiamarli errori è forse troppo) delle banche centrali. il repricing delle aspettative di crescita si scontra quindi con una possibile reazione piu hawkish delle banche centrali, che i mercati potrebbero decidere di dover scontare presto : questo fattore, unito ad altri ( la stagionalità avversa (sell in may and go away) + un rally alle spalle impressionante, + un doppio massimo incombente sui mercati americani) richiede massima attenzione ! |