l entusiasmo sul btp si è sgonfiato dopo il rally di lunedi, e stamattina è sceso fino a 123.30, 30 ticks sopra l open di lunedi mattina e lontano 150 dai massimi di lunedi. Il motivo è che le disponibilità viste nel week end ad una revisione del DPEF non si stanno manifestando in modo concreto, anzi, le dichiarazioni di salvini di ieri indicano che il dpef che il parlamento prenderà in esame è quello inviato alla commissione europea (che l ha rispedito indietro con la procedura di infrazione) e non ce ne saranno altri. Ai mercati questo standby non è piaciuto e il btp ha restituto i guadagni e lo spread si è riallargato. attendiamo sviluppi nei prossimi giorni. la strategia del governo è un machiavellico cerchiobottismo : da un lato cercare di evitare la prcedura di infrazione, dall altro portare avanti le manovre indicate nel contratto di governo e già vendute come attuate con l elettorato in vista dell importante appuntamento delle europee 2019. Lasciando al parlamento il compito di attuare quelle modifiche sostanziali che la renderebbero piu accettabile in sede europea. Compito non facile, anche perchè a giudicare la manovra non è in questo caso il popolo del web ma tecnici preparati. I mercati hanno dato un segno di fiducia lunedi strappando btp e fib al rialzo, ma si sono dovuti ricredere , e sono tornati in standby. Speravo che lunedi fosse l inizio di un bel movimento, corposo e coerente, magari non proprio lineare, un bell allungo fino a 126-12650, e l spread che punta vs 250, ma mi devo ricredere : troppi chiari di luna, troppe incertezze, troppi machiavellissimi politici. Intanto domani abbiamo l asta di btp a meido lungo termine, con btp 5 10 anni e cct. sarà un altra cartina di tornasole , anche se, essendo dedicata soprattutto agli istituzionali, la domanda salterà fuori. Il periodo difficile sarà gennaio e febbraio : li si concentrano masse importanti di titoli che scadono. e si farà anche sentire l assenza della bce, che qualcosa ancora compra sul secondario. |