secondo me , la situazione in corea del nord potrebbe evolvere cosi :
1) avere un atomica non basta, devi poterla sparare e colpire qualcuno per riuscire a ricattare
2) la corea del nord, pur aiutata e sostenuta da cina e russia, è soggetta a molte sanzioni economiche: la vita in NK è disagiata e tutte le risorse sono devolute al settore militare. Il popolo sta male, attualmente una gravissima siccità sta decimando per esempio le colture di base.
3) per riuscire a farsi togliere le sanzioni (quindi risollevare la condizione del popolo), la sua minaccia deve essere concreta e la piu ampia possibile. Se ha l atomica e se la fa scoppiare in casa, non interessa a nessuno
quindi ...
4) deve dimostrare di avere una notevole capacità balistica, di miniaturizzazione e di trasporto di una bomba atomica
5) a quel punto puo sedersi ad un tavolo di negoziato in posizione di forza e barattare la sua capacità balistica con riconoscimenti economici. Non rinuncerà cmq alla potenza nucleare, e alle sue conoscenze. il controllo della capacità balistica sarà effettuato da personale dell agenzia nucleare in modo continuo. Un po come è successo con l iran, che ora non hanno piu sanzioni. La Cina e la Russia sarebbero a quel punto contente, in particolare la Cina che avrebbe uno stato cuscinetto accettato dalla comunità internazionale, i cui abitanti stanno bene e non minacciano invasioni delle regioni cinese limitrofe (come potrebbe accadere in caso di guerra).
La cina avrebbe spuntato una vittoria notevole sulla diplomazia USA, e anche la russia , che ha moltissimi legami con la corea, direttamente o indirettamente (tramite ucraini e altri paesi dell ex blocco russo), segnerebbe punti a suo favore.
Se questo è lo scenario piu sensato, le mosse intermedie pero' possono ancora essere molto destabilizzanti per i mercati.
Mi aspetto che la NK spari un altro missile a lungo raggio, armato non con una testata non nucleare ma convenzionale (per dimostrare che è in grado di rientrare nell atmosfera senza disintegrarsi) e lo faccia esplodere in una zona non rischiosa sopra il Pacifico.