il tasso di cambio non è un target della politica monetaria ma ovvimanete incide molto sull inflazione e sull crescita.

draghi ha detto cosi oggi.

con l annuncio di oggi, che prepara ad una modifica del QE (composizione durata ammontare) nel prossimo meeting del 3 dicembre, draghi ha portato a casa un bel successo. quasi 1.5% di indebolimento dell euro nel mmento in cui c'è una latenza da parte della fed : il prossimo meeting, 27/28 ott, senza conferenza stampa, difficilmente riuscirà a ribaltare, solo con lo statement e con i falchi presenti, la stance di rialzo di tassi.
un meeting in cui la yellen potrà non solo non alzare ma , a fronte di dati mcro piu deboli, uscire con un commento dovish che possa spostare gli equilibri verso un dollaro piu debole, sarà il 15 16 dicembre.
per draghi vuol dire consolidare un euro piu debole per quasi due mesi, e , senza fare niente, penso sia un ottimo risultato per la sua capacità retorica.
dico quasi due mesi perchè penso che , dopo questo lungo periodo fion al 3 dicembre, dopo che draghi acrà finalmente consegnato quando i mercati si aspettano, vedremo un classico "sell the fact".
Difficile trovare sorprese tanto clamorose che reggano le prese di profitto e rilancino il trend precedente, soprattutto con una politica monetaria che raschia il fondo del barile negli strumenti a sua disposizione.
quindi mi aspetto , a linee molto generali, mercati sostenuti fino agli inizi di dicembre, poi una correzione fino al fomc, e magari poi un altro rally negli ultimi 10 giorni .

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altra riflessione :
secondo me prima o poi anche la fed passerà a commentare tutte le riunioni in una conferenza stampa. Facendone solo una si e una no, lascia troppo spazi di manovra agli altri banchieri in un momento, peraltro, in cui viene sempre piu accusata di errori nella comunicazione.
Sotto questo aspetto draghi ha sicuramente una marcia in piu della yellen.