continuano a scendere le borse, con perdite in aumento nella mattinata, poco fa il dax ha avuto un grosso picco di accelerazione, che spesso segna una fine movimento: è avvenuto in area 9340/45.

Una cosa strana di qusto ribasso è che sta avvenendo mentre sul settore dei bond corporate e sovrani l appetito per il rischio non è affatto ridotto, tuttaltro. Ieri ricordate la Grecia, sottoscritta 8 volte. Ogni altro emittente che arriva sul mercato con spread decenti viene spazzato via in poche ore.
QUesta disaffezione verso gli indici stona un po con il risk-on e l appetito verso il rischio che si sta manifestando sul credit.
Se permane questo interesse sui bond corporate, probabilmente la discesa degli indici avrà le gambe corte e finirà entro un 3-5%.
Se invece il risk off travolge anche il settore corporate bond , allora gli azionari possono perdere ben di piu.
Per seguire questo, ho preso due indici , che raggruppano i credit default swap, che sono la misura del rischio di fallimento di una società
leggete nel paragrafo "trading" la descizione del MAIN e del CROSSOVER  . I grafici relativi sono questi :
traxx over
traxx main
La discesa di questi indici significa risk-on : essendo una misura del costo per proteggersi dal rischio di fallimento, quanto piu questo scende, tanto minore è il rischio percepito.
Gli indici hanno trovato una base, dopo una discesa davvero notevole. Ora stanno rimbalzando un po, ma si tratta pur sempre di un rimbalzo : 68 e 250 sono due resistenze importanti (rispettaivamente sul main e xover = crossover) : un ritorno sopra quei livelli sarebbe un segnale di risk-off da non sottovalutare  e che potrebbe avere ricadute anche sugli indici.
Perchè i CDS potrebbe non seguire le borse in questo risk-off? non è la prima volta che questo succede, L abbiamo visto benissimo nel sell off di novembre/metà dicembre. La discesa invce di fine gennaio è stata ben ripetuta anche da questi indici, che sono andati a testare i picchi di ottobre/nov. Questi indici hanno rotto i minimi del 2013 , diversamente dagli indici, che sono (quasi tutti) sotto i minimi del 2013.