Beh, Powell ha fatto il minimo sindacale mi sembra di poter dire..per di piu segnalando che NON siamo in una fase di ripresa di un ciclo espansivo della banca centrale.
Come segnalato settimana fa, dal discorso di Sintra in avanti.. il mercato ha comprato l'aspettativa di banche centrali piu proattive.. immaginando un totale U-Turn su tutta la linea. Cosi non è stato .. e cosi non sarà.. e mi pare che su questo ci siano pochi dubbi a valle delle due conference di Draghi e Powell ieri.
Ecb è chiaramente divisa al suo interno sulle modalità: come da tradizione (e stante sopratutto un minor margine di manovra) la banca centrale sarà molto prudente sugli step da intraprendere... per internderci l'ipotesi di un QE al momento lo vedo remoto. La FED invece ha certamente piu spazio.. ma dati alla mano non ha motivi per correre ai ripari.. o avviare tagli di tassi in sequenza.
Detto questo.. le banche centrali a mio parere non anticiperanno eventuali "disastri".. ma interverranno ad eventuali problemi avvenuti. E la lista di potenziali casini è veramente molto lunga...
Nel frattempo abbiamo un'economia che perde progressivamente slancio a causa delle politiche commerciali americane che stanno creano piu di un problema. Le previsioni sono per un Q3 e 4 veramente molto deboli. Il mercato si era riportato sui massimi estendendo un rimbalzo a livelli che, ribadisco, non sono in linea con i fondamentali attuali e con le prospettive delineate dalle stesse aziende.
Per questo motivo, al netto di qualche giornata in cui ha la meglio l'entusiamo per un beat o per un tweet, il contesto di investimento è altamente pericoloso. La volatilità nelle ultime due settimane è nuovamente salita.. cosi come si vedono volumi imponenti passare senza news a giustificarli..segnale che sono in atto riposizionamenti di sostanza che a ridosso dei massimi puzzano alquanto. Vedremo.
Dopo la mini correzione di scorsa settimana mi aspetto una qualche forma di rimbalzo su Europa.. ma che dovrebbe esser venduta in vista di un Agosto-Settembre-Ottobre tutt'altro che agevoli.
1035 i mercati girano al ribasso dopo un iniziale spike su attese PMI knecht18 | 01 ago : 11:04
Vi segnalo un articolo di Masciandaro a pg 2 del Sole. Ecco gli estratti che mi hanno colpito e che fanno pendant con il mio ragionamento di stamane:
Sono tre anni in cui alla presidente Yellen è subentrato Powell, ma non è cambiato l’approccio di fondo che ha caratterizzato l’operato della Fed: l’opacità. Una moderna banca centrale deve avere una funzione di reazione credibile e trasparente. Della politica monetaria si devono conoscere i valori numerici dei target, la struttura effettiva e prospettica dei tassi di interesse, nonché in che modo il legame tra obiettivi e strumenti reagisce quando ci sono shock. La Fed non offre nulla di tutto questo. ....................................
Ma allora perché i tassi sono stati abbassati? L’analisi economica ci suggerisce che i banchieri centrali possono anche ragionare come burocrati. I burocrati sono interessati alla loro carriera, quindi al consenso. E il consenso dei banchieri centrali è legato alla benevolenza di due attori: i politici ed i mercati finanziari. Con la mossa di ieri la Fed ha reso felice sia il presidente Trump che Wall Street. A parole, la dialettica tra il presidente Powell e il presidente Trump appare accesa. Ma se guardiamo i fatti, la Fed ha fatto quello che Trump chiede da tempo, preoccupato per il ciclo elettorale. Per quel che concerne i rapporti tra la Fed e Wall Street, la scelta di Powell e del suo consiglio non rappresenterebbe una novità. Dall’epoca di Greenspan le decisioni della Fed hanno accomodato i desideri dei mercati finanziari. L’effetto finale è stato la Grande Crisi. Ma chi se ne ricorda? Poi magari sia Trump che Wall Street continueranno a lamentarsi. Ma è la strategia del piangere e godere, come la saggezza napoletana ben ricorda con un suo adagio.
Re: 1035 i mercati girano al ribasso dopo un iniziale spike su attese PMI Celeste | 01 ago : 14:30
io non credo sia questione di "opacità". Oltretutto Powell ieri sera a me è parso molto trasparente da un certo punto di vista almeno, la sfida americana è quella manifatturiera... Le banche centrali hanno acquisito, volente o nolente, una dimensione politica ancor prima della Yellen, io ritengo. Non è questione di burocrazia.
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